Josè Mourinho ha le idee chiare

Che Mourinho fosse un tipo senza fronzoli lo sapevamo da tempo. Che avesse anche un suo credo calcistico pure, ciò che non conoscevamo noi interisti è, semai, la sua propensione a dettar legge prima del tempo, a curare i comportamenti, prima ancora che si verifichino dei problemi. Mourinho non agisce di conseguenza, vuole prevenire per salvaguardare il concetto di gruppo che gli sta molto a cuore.

La sua seconda conferenza stampa italiana ha ribadito le sue richieste di ordine tattico: gli serve un centrocampista universale in grado di coprire la metà campo con visione di gioco, intelligenza e una discreta carica offensiva. Manca all'Inter un centrocampista di questo tipo, eccetto Jimenez, che è la seconda scelta: messo da parte Stankovic, che forse paga la tendenza a far confusione e la troppa generosità (oltre che essere il fido di Roberto Mancini), Mourinho ha chiaramente scelto Frank Lampard. O arriva lui o niente: Mancini avrebbe preso Hleb, trasferitosi ieri al Barcelona.

Sul gioco offensivo Mourinho è stato altresì chiaro: predilige il possesso palla e l'attacco sulle fasce, per cui opterà per il suo rodato 4-3-3, che è molto più volgarmente un 4-5-1, con una punta centrale e due laterali in grado di offendere, accentrarsi e saltare l'uomo. Amantino Mancini è uno di questi, l'altro suggerimento è Ricardo Quaresma, ala destra del Porto, vecchio pallino del tecnico dell'Inter.

Ma se non arrivano? Al posto di Lampard verrebbe rilanciato proprio Stankovic, le cui quotazioni dopo ieri sono in deciso ribasso, mentre uno tra Balotelli e Ibrahimovic dovrebbe fare la punta esterna, più SuperMario, anche in ragione delle precarie condizioni fisiche del Genio. Inizialmente vedremo Cruz come perno centrale. La posizione di Suazo rimane in bilico, pare che lo voglia il Napoli.

Staremo a vedere insomma. Per adesso la società non ha ceduto nessuno di veramente rilevante, anche se Mourinho ha fatto capire che predilige avere 2 undici che si contendono i posti. L'idea di competizione interna lo affascina e ritiene che possa stimolare ogni calciatore. Attualmente abbiamo troppi difensori centrali - eredità delle squalifiche di Champions - e troppi attaccanti.

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